Salvo Pitruzzella

Since modern science replaced the certainties of ancient theology with systematic doubt, human imagination has been pushed to venture through the gates of an unknown universe. More recently, science fiction has channeled our longing for infinity into a flowering of possible worlds, which can be in turn dramatic, grotesque, dystopic, prophetic, disturbing or consolatory. Many of us have experienced, while letting ourselves be captured by SF novels, a thrill of wonder and displacement, the comfortable discomfort of dwelling for a while in some of these weird worlds.

In retrospect, the early SF literature may look outdated and naïve. We live in times when it seems that some of its worst prophecies have been led to the extreme. Trying to forge the Homo Deus, the human hubris has made our whole balance brittle and constantly on the verge of collapse, while the foulest monsters we face do not come anymore from outer space, but rather from the good ol’ Homo homini lupus.

However, we still have the power to play it out. In this workshop, I will invite you to play with some images from old SF books. We will unleash our imagination, giving ourselves permission to plunge into future nightmarish scenarios, engaging with space monsters and dreadful planets – or maybe with pandemics and global warming – well protected by our playfulness and irony.

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Memoria del futuro

Un’esplorazione tra il serio e il faceto degli incubi della fantascienza

Perché c’era questo di intenso nelle copertine di Urania, che l’orrore vi si alternava all’incanto, e spesso vi si combinava in un’ambiguità che mi struggeva. Odiati mostri, mostri adorati, quanto mi siete stati vicini! E voi, bizzarre creaturine perplesse, lemùridi lisci, suadenti ectoplasmi, esseri disgregati, vambireschi grumi di energia, e voi cristalli, e voi gelatine, e voi filosofe mantidi, e voi peduncolati baccelli, quanto eravate plausibili, quanto eravate perfetti! Quanto sapevate essere malinconici!
(Michele Mari)

Da quando la scienza moderna ha rimpiazzato le certezze dell’antica teologia con il dubbio sistematico, l’immaginazione umana è stata spinta ad avventurarsi le soglie di un universo sconosciuto, La fantascienza ha incanalato questa voglia di infinito in una fioritura di mondi possibili, di volta in volta drammatica, grottesca, distopica, profetica, perturbante o consolatoria. Molti di noi hanno provato nel lasciarsi catturare, dalla lettura della fantascienza, il brivido dello spiazzamento e della meraviglia, quella piacevole inquietudine del dimorare temporaneamente in uno di questi mondi.

Col senno di poi, la fantascienza delle origini sembra ingenua e superata. Le sue peggiori profezie sono state superate nel tempo in cui viviamo. Cercando di forgiare l’Homo Deus, la hubris umana minaccia l’equilibrio del mondo, mentre i mostri più spaventosi non sono quelli dello spazio profondo, ma quelli generati dal buon vecchio Homo homini lupus.

Questo workshop è un invito a giocare con le immagini dei vecchi libri di fantascienza. Libereremo la nostra immaginazione, concedendoci il permesso di tuffarci in scenari da incubo, affrontando mostri spaziali e pianeti fatali – o, se vogliamo, pandemie e catastrofi climatiche – protetti dalla cornice del gioco e dell’ironia.